2024-08-12 Le vette del Gran Sasso

2024-08-12 Le vette del Gran Sasso

Localita' di partenza – Piazzale di Campo Imperatore (AQ)
Coordinate e quota di partenza (WGS84) – 42.443030, 13.558346, 2140 metri

Distanza percorsa – 15,50 Km
Salita accumulata – 1600 metri
Durata dell’escursione – 9 ore 47 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Ero indeciso su quale delle principali vette del Gran Sasso raggiungere e allora ... le ho fatte tutte. Scherzi a parte questo percorso l'ho pensato, disegnato su carta, simulato con le varie percorrenze "parziali" che avevo a disposizione e ieri, approfittando delle ferie ho voluto provarlo.
I numeri sono relativamente innocui: poco più di 15 Km per 1600 metri di ascesa totale ma il percorso è quasi tutto molto tecnico e la velocità ne risente. Il paragone più immediato che mi viene è il sentiero del Centenario. Ma veniamo ora alla descrizione di questa bella e intensa giornata.

Siamo quasi a Ferragosto e il Gran Sasso, già strapieno per tutta l'estate, in questi giorni è preso d'assalto da escursionisti e non per cui cerco di partire presto per evitare le folle di questo periodo.
Poco dopo le sette parcheggio sul piazzale di Campo Imperatore che è già abbastanza pieno. La giornata è perfetta, con sole, temperatura gradevolizzima e leggerissimo venticello a rinfrancare l'afa cittadina. Mi preparo velocemente e mi avvio lungo il sentiero che conduce alla Sella di Monte Aquila. Supero la sella e proseguo verso il Sassone prima, e il bivio fra la Direttissima alla Vetta Occidentale e il Bivacco Bafile che raggiungo in poco più di un'ora.

Qualche minuto per una piccola sosta e per indossare il caschetto anche se davanti a me non c'è nessuno. Mi farò la salita in perfetta solitudine.
La direttissima è sempre una bellissima via con i suoi tre passaggi chiave, la Placchetta liscia, il Canalino e lo spigolo di Schiena D'Asino. Posso procedere con molta calma e gustarmi ogni passaggio.
Finalmente raggiungo la vetta a due ore esatte dalla partenza

Corno Grande, Vetta Occidentale

In cima ci sono solo sei persone, un mezzo miracolo per questa vetta. Riesco a farmi qualche foto in tranquillità prima di ripartire. Piccolo tratto della via Normale prima di deviare per la bella e impegnativa Via delle Creste.
Mentre sulla Normale cominciano ad arrivare le processioni di escursionisti, lungo le Creste incontro pochissime persone. La discesa mi porta via quasi un'ora. Raggiungo la Via Normale decisamente affollata che percorro per pochi metri prima di deviare per il Passo del Cannone dove rimango di nuovo solo, con solo la compagnia delle montagne.
Raggiungo il punto più alto, a circa 2700 metri, prima di iniziare la ripida discesa attrezzata. Supero il tratto delle corde fisse e mi avvio verso il Calderone. Mi fermo poco prima dell'inizio della Ferrata del Calderone per una piccola sosta e per indossare l'attrezzatura. La ferrata che ha sostituito la vecchia via Normale alla Vetta Orientale, rendendo sia la salita che la discesa molto più sicure, è breve ma divertente.
Pochi minuti e arrivo in cresta. Manca poco e alle undici e trenta sono sulla Vetta Orientale

Corno Grande, Vetta Orientale

Trovo in cima anche quì poche persone. Mentre uno sguardo verso la Vetta Occidentale mostra uno spettacolo decisamente più affollato. Anche quì breve sosta per uno spuntino e per qualche foto e riparto in direzione della discesa per la Ferrata Ricci. Questa via l'ho fatta numerose volte ma sempre in salita. Il tratto esposto, in discesa, si rivela decisamente più adrenalinico rispetto alla salita. Ma la ferrata è in ottime condizioni e la discesa avviene velocemente e, in tutta sicurezza. Anche l'incrocio con altre persone, poche, che salgono si risolve con minime perdite di tempo e in totale sicurezza. È quasi l'una quando arrivo al Rifugio Franchetti, dove mi concedo un altra breve sosta prima di ripartire, destinazione Sella dei due Corni. Breve salita e poi ripida e scomoda discesa fino a raggiungere l'imbocco della Via Danesi, al Corno Piccolo.
Inizia una breve e ripida salita fino a raggiungere finalmente l'attacco della via Ferrata.
Indosso di nuovo l'attrezzatura e comincio la bella e divertente scalata. Si comincia con una parete verticale attrezzata con scale fisse per poi deviare sul nuovo percorso che aggira a sinistra il vecchio e bellissimo passaggio nel "buco" ormai quasi del tutto ostruito dopo il terremoto che ha spostato alcuni massi.
Ancora pochi passaggi attrezzati e arrivo alla base terminale del Piccolo. Ancora pochi minuti di ripida salita e anche la vetta del Corno Piccolo è raggiunta.

Corno Piccolo

Sula cima ci sono poche persone ma che sono in procinto di ripartire per cui rimango da solo a godere la pace della vetta. Breve spuntino e si riparte. Discesa sulla Via Normale, che di normale ha ben poco perché alcuni passaggi sono decisamente più complicati della via ferrata ma è un percorso che conosco bene e, poco dopo le tre sono all'imbocco dell'ultimo tratto attrezzato, la Via Ferrata dei Ginepri, fatta una sola volta in senso contrario lo scorso anno. Via bella e recentemente sistemata per cui la si percorre in tutta sicurezza.
Anche la ripida parete verticale attrezzata con corde e scale fisse, molto adrenalinica, si supera senza problemi e finalmente, poco dopo le quattro sono alla Sella del Brecciaio. Mi fermo per l'ultima sosta e per riporre l'ormai inutile attrezzatura. Da quì all arrivo ormai manca veramente poco e, a parte la scomoda discesa dal Brecciaio, posso finalmente sciogliere le gambe tenendo un passo spedito dopo una giornata spesa ad arrampicare e disarrampicare per essere al parcheggio poco dopo le cinque, felice e soddisfatto per questa impegnativa concatenazione di vette.


Ed ora, le foto di questa bella giornata.

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Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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