2023-04-07 La Translepini, da Ospedaletto 2023-04-07 La Translepini, da Ospedaletto Localita' di partenza – Ospedaletto, Norma (LT) Coordinate e quota di partenza (WGS84) – 41.619081, 12.988544, 615 metri Distanza percorsa – 60.00 Km Salita accumulata – 3300 metri Durata dell’escursione – 15 ore 7 minuti Mappa dell'escursione Profilo altimetrico dell'escursione Vista 3D dell'escursione Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio da Augusto che mi invitava ad un allenamento sui Lepini in vista degli impegni che avremo più avanti con i Trail in programma per l'estate. Accetto volentieri la sfida anche se so già che non sarà proprio una passeggiata. La sveglia è alle tre e dopo poco più di un'ora di viaggio arrivo a Norma dove mi aspetta Augusto. Pochi minuti di strada e arriviamo in località Ospedaletto, a poco più di seicento metri di quota. Sono le cinque e mezzo quando partiamo ed è ancora buio. Le lampade frontali ci aiutano per la parte iniziale del cammino. Fa freddo ma la leggera salita iniziale ci scalda. Il sentiero è un po' accidentato e in alcuni tratti, fangoso. Bisogna fare attenzione anche a causa della scarsa visibilità. In una quarantina di minuti arriviamo nei pressi del rifugio Jo Volubro quando comincia a schiarire. Le frontali non sono più necessarie. Siamo nella valle Le Gotte. Procediamo speditamente lungo un llargo sentiero praticamente in piano, senza ostacoli, se non qualche pozza di acqua e fango, facilmente aggirabile. Percorriamo la valle per una mezz'ora prima di girare a sinistra per iniziale la salita verso il Monte Perentile, 1021 metri, che raggiungiamo dopo una ventina di minuti di facile ascesa. Proseguiamo ora lungo la cresta, in direzione Sud - Est scendendo leggermente fino al Passo della Fota, dove si incrocia la strada sterrata che scende a Carpineto Romano. Si ricomincia a salire per qualche chilometro fino ad arrivare ai 1421 metri della Croce di Capreo con la sua imponente costruzione. Ci fermiamo per un piccolo spuntino prima di ripartire. Il sentiero ora scende leggermente sulla cresta alberata. Ci fa compagnia anche un po' di neve, caduta nei giorni scorsi, che rende il paesaggio ancora più suggestivo. Alle nove e trenta, circa raggiungiamo i 1536 metri del Monte Semprevisa, cima più alta dei Lepini. Sulla vetta della Semprevisa Lasciamo la Semprevisa e proseguiamo, sempre in direzione Sud-Est lungo la cresta per arrivare ai monti Erdigheta prima e Pizzone poi. Sul pizzone veniamo accolti da una nuvola bassa che ci preclude il bellissimo panorama che potremmo vedere in condizioni di sereno. Lasciamo il Pizzone per scendere, direzione Nord, verso Pian della Faggeta seguendo il sentiero segnato fino a circa 880 metri di quota. Ora bisogna scavalcare la Cresta del Perrone del Corvo, alla nostra destra. Iniziamo a salire su un sentierino segnato per poco meno di cento metri fino ad arrivare alla selletta, visibile dalla strada, a quota 960 metri. Qui troviamo il sentierino segnato dall'amico Mauro ben visibile in mezzo alla fitta vegetazione. La discesa, contrariamente a quando la facemmo in occasione della Traversata dei Lepini, è veloce ed agevole e, in poco meno di trenta minuti raggiungiamo la strada provinciale per Carpineto, a circa settecento metri di quota. Pochi minuti di asfalto e raggiungiamo il bivio, a destra, dove inizia la salita per il Malaina. Ci fermiamo qualche secondo alla fonte che purtroppo è asciutta prima di iniziare la scalata. La prima parte dell'ascesa è su strada sterrata, ripida ma scorrevole. Teniamo una buona andatura e, alle dodici circa raggiungiamo la fonte del Carpino. Ci fermiamo per dissetarci e per fare un altro spuntino prima di ripartire. La salita prosegue lungo un sentierino ripido e ben segnato. Poco più di un'ora di salita e arriviamo ai 1480 metri del Monte Malaina. In cima al Monte Malaina Lasciata la cima proseguiamo in direzione Nord, all'interno del bosco, in saliscendi, fino ad arrivare alla Croce di Sprone Maraoni, che domina l'abitato di Morolo. Inizia ora uno dei tratti più sgorbutici della giornata. Rimanendo in cresta la via è costituita da un'infinita pietraia che rallenta molto la nostra andatura. Volendo si potrebbe percorrere il sentiero, un centinaio di metri più in basso che intercetterebbe la via di cresta nei pressi del Monte Favitozzo ma noi alla fine rimaniamo in cresta. Superata la pietraia, la discesa diventa più agevole e, poco prima delle sedici arriviamo alla Madonnina, nei pressi del rifugio Santa Maria. Si procede ora più agevolmente, in piano fino al bivio fra il sentiero che scende a Sgurgola e quello per la Capanna de Francesco. Iniziamo a scendere lungo un sentiero non proprio evidente, aiutandoci col GPS, fino al Rifugio Valle Forana, quota 800 metri circa. Al rifugio inizia una bella stradina, in leggera discesa, che ci permette di riposare, in vista della prossima tappa, l'abitato di Gorga. Il paesino, il più alto dei Lepini, ci aspetta dall'alto del suo cocuzzolo e, l'ultimo tratto prima di arrivare, è forse il più ripido della giornata. Alle cinque arriviamo al Gorga. Ci fermiamo nella piazza centrale del paese per un attimo di pausa e, tanto per prepararci alla parte finale del percorso, ci concediamo il lusso di una fresca birretta seguita da un brindisi a base di Nocino, prima di ripartire. Lasciato il paese inizia un lungo tratto di strada, in discesa, fino a quota 640 metri, dove inizia il sentiero che scende per il Fosso dell'Obbeca. Il sentiero è ripido ma fortunatamente ben tenuto e, in breve tempo ci porta all'ingresso di Montelanico, paesino a circa trecento metri di quota. Sono le sei e trenta e ormai siamo quasi alla fine: manca l'ultima fatica della giornata. Lasciamo il paese e ci dirigiamo verso Sud, lungo la strada che porta al Campo di Montelanico, luogo di Pic nic, seguendo la strada asfaltata fino a quota 450 metri circa. Qui, in corrispondenza di un tornante lasciamo la strada e tenendoci a sinistra del Fosso Galatello imbocchiamo una ripida strada sterrata che ci porta ala fine della salita, ai 780 metri circa dove ritroviamo la strada che arriva dal paese. Breve discesa e siamo di nuovo al rifugio Jo Volubro, accolti dagli inquietanti versi di un branco di maiali fortunatamente chiusi nella costruzione vicino alla pozza d'acqua del rifugio. Sono ormai le otto e sta facendo buio. Tiriamo fuori le frontali necessarie per ripercorrere il sentiero che porta fino a Ospedaletto. Anche se la visibilità è solo quella assicurata dalle lampade procediamo velocemente al freddo della notte e, finalmente, a quindici minuti alle nove siamo alla macchina, dopo poco più di quindici ore di cammino per questa impegnativa camminata. Saliamo subito in auto e ci rechiamo a Norma, dove ci cambiamo con abiti asciutti e caldi e poi via, ad affrontare il viaggio per il ritorno a casa. Ed ora qualche foto di questa Translepini. Guarda le foto in formato album Autore: Marco DT Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx . 2023-04-07 La Translepini, da Ospedaletto