2022-08-04 Pizzo Intermesoli dalla Val Maone

2022-08-04 Pizzo Intermesoli dalla V. Maone

Localita' di partenza – Parcheggio Albergo Campo Imperatore (AQ)

Coordinate e quota di partenza (WGS84) – 42.442925, 13.558347, 2100 metri

Distanza percorsa – 17.60 Km

Salita accumulata – 1700 metri

Durata dell’escursione – 8 ore 38 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Di nuovo si fa una bella escursione con Stefano e, per accontentare un suo desiderio si parte per salire su Pizzo d'Intermesoli dalla cresta Nord.

Ma a noi, le cose semplici non piacciono e invece di affrontare la salita da Pietracamela, decidiamo per la difficile salita dalle sorgenti del Rio Arno, nella val Maone fino alla Conca del Sambuco, salita che feci qualche anno fa. Ma vediamo ora com'è andata.

Appuntamento presto a Valle del Salto e, dopo un rinforzino di colazione lasciamo un auto e partiamo alla volta di Campo Imperatore dove arriviamo poco prima delle otto e dopo esserci preparati partiamo per il sentiero che conduce al Valico della Portella.

Le calde temperature della pianura, qui sono solo un ricordo e, soprattutto all'ombra, ci sarebbe da appesantire leggermente il vestiario ma sprecare questo bel fresco sarebbe un vero peccato e quindi proseguiamo, scaldandoci con il camminare a passo sostenuto.

Arriviamo dopo una mezz'ora al valico della Portella, con Pizzo Cefalone che, appena illuminato dai primi raggi di sole, ci osserva e ci aspetta, visto che passeremo da lui, al ritorno.

Iniziamo la bella e divertente discesa nella Val Maone, lungo il facile sentiero che permette un'andatura sostenuta, dove le uniche soste sono quelle che facciamo per osservare la maestosità delle vette che ci circondano e, soprattutto, della nostra meta che sembra irraggiungibile vista dal basso.

Poco più di un'ora è trascorsa e raggiungiamo le sorgenti del Rio Arno, a quota 1550 metri circa. La nostra meta e solamente a 1100 metri sopra di noi, una bazzecola.

Prima di affrontare il tratto chiave della giornata, approfittiamo della sorgente per rimpinguare le scorte di acqua e per bere abbondantemente, visto quello che ci aspetta e visto che, prima dell'arrivo, non troveremo altra acqua.

Sono le nove e quarantacinque, si parte. Iniziamo a salire dalla sorgente, in direzione Nord - Ovest, su prati e ghiaioni affrontando un traverso ripido e su fondo molto instabile ma non abbiamo fretta e, procedendo con cautela ci avviciniamo alla fine dei sassi.

Intanto davanti a noi, vicinissimo, un bel camoscio si lascia fotografare prima di dileguarsi.

Siamo a quota 1640 quando superiamo il ghiaione e arriviamo davanti ad una barriera di rocce apparentemente non difficile da affrontare. Iniziamo a scalare per superarle. Dall'altra parte bisogna salire seguendo le roccette e, con molta attenzione, superare qualche passaggio esposto con appigli un po' instabili.

No abbiamo fretta e saliamo saggiando più e più volte tutti gli appigli prima di procedere. Arrivati ai 1700 metri le roccette finiscono per lasciare posto a una ripidissima salita su erba. Fortunatamente ben asciutta altrimenti una piccozza sarebbe stata utilissima, se non indispensabile.

Non è assolutamente finita: la salita sul ripidissimo prato richiede moltissima attenzione in quanto un'eventuale scivolata avrebbe delle brutte conseguenze.

Intanto approfittiamo di un balconcino roccioso al riparo di un alberello per una piccola sosta dopo la faticosa parte iniziale.

Dopo la pausa riprendiamo la salita con la pendenza che in maniera appena percettibile diminuisce ma rimanendo sempre molto elevata.

Ore undici e venti e finalmente raggiungiamo, a quota 2000 metri, la Conca del Sambuco che sancisce la fine dell'infernale salita.

Qualche attimo per riprendere fiato e riprendiamo la salita, stavolta molto più agevole, per intercettare la Cresta Nord e, il sentiero ufficiale che proviene da Pietracamela che raggiungiamo dopo una mezz'ora di salita. Siamo a quota 2130 circa.

Intanto, dopo il bel camoscio di prima, ora non lontano da noi, un bell'esemplare di giovanissimo cervo si presta per le nostre foto.

Siamo sulla cresta Nord e, sul sentiero segnato. La via ora è più semplice ma sempre impegnativa per quanto riguarda la pendenza.

Si avanza spediti osservati da lontano da un terzetto di camosci, appollaiati su un grosso masso più in alto di dove siamo noi. Rimarranno li fino al nostro arrivo sotto il masso.

Quota 2330 metri e mezzogiorno superato da poco. Il sentiero, sempre ben segnato, si infila in un enorme pietraio dove bisogna districarsi fra rocce, scivolosi ghiaioni e piccole arrampicate.

Superati un centinaio di metri di questa via, alle dodici e trenta raggiungiamo i 2483 metri della Vetta Settentrionale di P. d'Intermesoli, prima cima della giornata, dove ci fermiamo per le foto di rito prima di ripartire verso la cima principale.

Lasciata l'anticima il sentiero scende leggermente per poi spianare, prima della ripida salita finale di quasi duecento metri di dislivello. È l'ultima fatica, su un sentiero che si inerpica su un ripido ghiaione.

E finalmente, quando l'una è passata da poco, raggiungiamo i 2635 metri di Pizzo d'Intermesoli.

Foto di cima sull'Intermesoli

Siamo su una delle vette più belle e impegnative del massiccio del Gran Sasso e, una sosta è d'obbligo. Foto di cima, spuntino, qualche minuto di relax prima di rimetterci in cammino per affrontare la delicata discesa che ci aspetta.

Ripidi tratti di sentiero su fondo ghiaioso si alternano a rocce che richiedono di disarrampicare. Con calma e prudenza superiamo il tutto e raggiungiamo alla fine la parte di discesa più semplice fino ad arrivare, intorno alle due, alla sella dei Grilli, a circa 2200 metri di quota.

Dalla sella si comincia a risalire ma senza troppi problemi lungo la cresta fino ad arrivare alla Sella del Cefalone da dove tralasciamo il sentiero che scende nel fondovalle per iniziare la salita verso la Nord di Pizzo Cefalone.

La pendenza aumenta ma niente di esasperato e, quando manca una quindicina di minuti alle tre, arriviamo all'inizio della parte più tecnica della salita, facile e divertente, fino alla vetta di Pizzo Cefalone, che raggiungiamo alle tre in punto.

Stefano ed io, su Pizzo Cefalone

In cima ci sono solo due persone e, il bellissimo Rocky, uno splendido esemplare di Cane Corso che ci accoglie amichevolmente.

È il momento di mangiare qualcosa ma soprattutto di brindare alla bella escursione che stiamo per portare a termine.

E dopo la meritata sosta si riparte per arrivare a Campo Imperatore ma non prima di una piccola deviazione per toccare l'Anticima Est di Pizzo Cefalone, quarta e ultima cima della giornata. E dopo le foto di rito non resta che affrontare gli ultimi chilometri che, dopo poco più di otto ore di impegnativo cammino ci riporteranno a Campo Imperatore.

Giusto il tempo di rinfrescarci e di cambiarci con abiti asciutti e partiamo alla volta di Valle del Salto per recuperare l'auto lasciata li ma soprattutto per la meritata sosta al Bancone, per l'immancabile terzo tempo con Birra del Borgo e Patate fritte.

Grazie Stefano per avermi accompagnato in questa bella e impegnativa escursione.

Ed ora qualche foto di questa intensa giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2022-08-04 Pizzo Intermesoli dalla V. Maone