2021-06-12 Allenamento dal Velino al Morrone

2021-06-12 Allenamento dal Velino al Morrone

Localita' di partenza – Cartore (RI)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.167045, 13.310778, 950 metri

Distanza percorsa – 32.00 Km

Salita accumulata – 2700 metri

Durata dell’allenamento – 9 ore 15 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Lo scorso anno la traversata dal Ponte della Lama a Fonte della Vetica ha messo a dura prova il nostro allenamento e le nostre condizioni fisiche ma alla fine è stata una bellissima impresa.

Quest'anno qualche cosa di nuovo bolle in pentola e per arrivarci preparati al meglio è richiesta un'adeguata preparazione.

Ecco così come nasce questo bellissimo giro effettuato in assetto "leggero" cercando, oltre alla bellezza del paesaggio, anche una prestazione atletica.

Durante lo studio dell'itinerario mi ero prefissato di mantenere una velocità media finale di almeno 4 Km/h ma alla fine non ci sono riuscito, anche se per poco.

Ma partiamo dall'inizio: alle cinque finisce il coprifuoco e io parto per Cartore. Arrivo poco prima delle sei e, in pochi minuti sono pronto alla partenza.

Lascio Cartore e mi dirigo verso Passo le Forche, lungo la strada sterrata che passa per Bocca di Teve. Arrivati al Passo, giro a sinistra per il sentiero che, in leggera salita per la parte iniziale, porta fino al Monte Rozza.

Arrivati sulla cresta che sovrasta la Valle di Teve, il sentiero cambia passo e, fino al Rozza, diventa decisamente ripido.

Un'ora e cinquanta dalla partenza e raggiungo Monte Rozza. Riparto sul sentiero che scende leggermente per poi risalire ma con pendenze decisamente più blande fino ad arrivare sopra alla Capanna di Sevice.

Superata la capanna iniziano i duecento metri di salita che conducono al Monte di Sevice, raggiunto alle otto e mezzo.

Pochi minuti per riempire le borracce con l'acqua che mi sono portato nello zaino, tre litri in tutto, visto che oggi si suderà più del normale, e per mangiare un panino con marmellata e miele.

Davanti a me, un tratto di falsopiano fino all'attacco della salita per la vetta del Velino. Supero velocemente il primo tratto arrivando all'inizio del sentiero che porta al Cafornia.

La cresta finale è ancora innevata e io non ho con me l'attrezzatura invernale. Inoltre le scarpe da trail non sono il massimo in queste condizioni. Fortunatamente le temperature sono alte per cui la neve è sufficientemente molle da consentire di salire anche in queste condizioni.

Ovviamente la prudenza è massima ma alla fine, poco dopo le nove, arrivo in vetta.

Io, in vetta al Velino

Veloce scatto di cima e via, ad affrontare la discesa innevata. Tallonando si riesce a scavare nella neve e alla fine, aiutato anche dai bastoncini, riesco a scendere rapidamente fino al bivio.

Mi dirigo verso il Cafornia, dopo un breve passaggio sulla Cima Avezzano, arrivandoci alle nove e quaranta.

Foto della vetta, col Velino a fare da sfondo prima di ripartire in direzione del Bicchero. Anche quì trovo un lungo tratto ancora innevato, ma fortunatamente di neve allentata, e la discesa, a parte i piedi bagnati, è facile, veloce e divertente.

Superati i nevai, il sentiero procede in piano, per salire in vicinanza del Bicchero dove arrivo pochi minuti prima delle dieci e venti.

Lasciata la cima, scendo velocemente verso la sella dove inizia l'omonima valle, per poi continuare, dritto davanti a me, in direzione di Punta Trento che raggiungo a un quarto alle undici.

È il momento di una sosta più consistente: cambio di maglia e calzini con indumenti asciutti e veloce spuntino a base di parmigiano.

Rimango in vetta per quasi venti minuti prima di ripartire. Davanti a me il Costone Orientale, raggiunto dopo una trentina di minuti e poi il Costone Occidentale, a mezzogiorno.

Inizia ora una lunga discesa che arriva nei pressi di Punta dell'Uccettù. La salitella finale è corta e velocemente arrivo in cima.

Intanto si comincia a vedere il Lago della Duchessa e l'ultima fatica della giornata. Lascio l'Uccettù per scendere fino al vado dell'Asina e da quì risalire verso Cima ZIS.

Ci siamo: è l'una e un quarto quando raggiungo la vetta. Pochi minuti per uno scatto e si riparte per il vicino Morrone.

La quota è simile e si viaggia praticamente in piano, a parte qualche piccolo saliscenti di poco conto, fino alla parte finale della cima, rocciosa.

La salita diventa tecnica ma facile e mai faticosa. Alle due meno dieci raggiungo l'ultima vetta della giornata.

Mangio una merendina farcita al miele e bevo la penultima bottiglia di acqua prima di iniziare la discesa su terreno decisamente impervio, prima verso Sud - Ovest e poi, in traverso, verso Sud - Est, fino alla larga cresta Sud davanti al Morrone.

Percorro più o meno velocemente questa cresta e finalmente arrivo alla strada sterrata che conduce a Cartore per la Valle di Cesa. La via è molto ripida e insidiosa ma fortunatamente la pioggia di ieri l'ha resa un po' più morbida e, anche se fangosa, meno scivolosa.

Ormai ci siamo: alternando un passo veloce a una leggera corsetta, poco dopo le tre sono a Cartore, affollatissima di escursionisti che hanno invaso questa zona.

Mi libero degli abiti sudati e riparto alla volta di Roma.

Anche se i tempi non sono stati quelli che avrei voluto, alla fine la giornata è stata decisamente bella e impegnativa, su delle montagne sempre e comunque bellissime soprattutto quando, come oggi, ancora mostrano il bianco dell'ultima neve.

Ed ora le pochissime foto di questa giornata ma purtroppo, essendo una sessione di allenamento e non un'escursione, non avevo modo di fermarmi a fotografare i bellissimi scenari che mi hanno accompagnato.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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