2021-06-03 Dal vado di Piaverano al M. Infornace

2021-06-03 Dal vado di Piaverano al M. Infornace

Localita' di partenza – Lago Pietranzoni, Campo Imperatore (AQ)

Coordinate e quota partenza (WGS84) – 42.424549, 13.625501, 1675 metri

Localita' di arrivo – Parcheggio rifugio Racollo, Campo Imperatore (AQ)

Coordinate e quota arrivo (WGS84) – 42.398775, 13.666715, 1582 metri

Distanza percorsa – 13.30 Km

Salita accumulata – 1170 metri

Durata dell’escursione – 8 ore

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Si torna sul Gran Sasso e si torna sul Centenario, con un’escursione che ripercorre la sua parte più tecnica, dal Vado di Piaverano al Monte Infornace.

Martedì ricevo una chiamata da Francesco con cui non ci si vedeva da tempo, causa restrizioni COVID che mi propone questa interessante uscita in compagnia di Mauro, un suo amico.

Approfitto per coinvolgere nella cosa anche mio fratello Roberto e alla fine, si va.

Ci troviamo alle sette e mezzo nei pressi del Rifugio Racollo, nella piana di Campo Imperatore, dove lasciamo un’auto che ci servirà al ritorno e procediamo verso il punto di partenza, situato non molto lontano, vicino al laghetto Pietranzoni.

Ci prepariamo velocemente e ci incamminiamo verso il laghetto. Piccolo ma situato in una posizione tale da riflettere l’immagine del Gran Sasso sulle sue acque. Lo spettacolo è meraviglioso.

Ci intratteniamo per qualche foto e quindi, ci mettiamo in marcia.

Camminiamo lungo la piana, sull’immenso manto erboso che ci separa dalla catena montuosa del Centenario, avvicinandoci all’inizio della salita verso il Vado di Piaverano.

La giornata è molto bella e la temperatura gradevole, permettendoci di viaggiare in assetto estivo già dall’inizio.

Percorsa la piana, inizia la salita. Il sentiero non è ripidissimo e possiamo procedere con relativa scioltezza, fermandoci ogni tanto per qualche foto.

Superati i duemila metri, l’erba sparisce e il paesaggio diventa quello classico di questa via: rocce e ghiaia.

Sono passate due ore dalla partenza quando arriviamo al Vado di Piaverano, lungo la cresta del Centenario. Alla nostra sinistra la mole imponente del Monte Brancastello, a destra invece la piccola prominenza della Cima di Piaverano.

Saliamo velocemente sulla cima per qualche foto con il Prena come sfondo prima di proseguire. Si procede spediti fino ad arrivare al pezzo forte della giornata: Le Torri di Casanova, un enorme blocco di roccia attrezzato con una via ferrata, che costituisce la parte più bella e adrenalinica di questo percorso.

È una ferrata che tutti e quattro conosciamo benissimo e quindi la affrontiamo senza problemi. Solo con la massima e doverosa attenzione.

Superata la prima torre, ci attardiamo qualche minuto per salire anche le due successive prima di proseguire.

E qui comincia la parte più varia e, secondo me, faticosa del Centenario. Lasciata l’ultima torre seguiamo il nuovo sentiero, tracciato da qualche anno, che aggira un passaggio piuttosto impegnativo su una strettissima cresta che si percorreva “a cavalcioni”. Scendiamo qualche metro prima di proseguire ma troviamo una prima sorpresina:

Siamo ai primi di Giugno e qualche nevaio ancora resiste ai primi caldi di stagione e uno, in particolare, ingombra il sentiero per una ventina di metri.

Dopo aver verificato lo strato nevoso, prendo la piccozza dallo zaino e inizio il traverso. La neve è sufficientemente compatta da tenere il mio peso e non è dura. I ramponi, non servono ma la piccozza si. Una scivolata sarebbe pericolosa vista la pendenza su cui stiamo camminando.

Tutto va per il meglio e, superato il nevaio, si può proseguire. Da questo momento in poi il sentiero è un continuo sali e scendi alternando tratti in salita, pianura, discesa, sfasciumi, rocce, scalette, pareti attrezzate con vecchie e logore corde e quant’altro.

Qualche altro piccolo nevaio ci rallenta un po’ la marcia ma fortunatamente mai niente di particolarmente complicato.

È quasi l’una quando finalmente raggiungiamo la cima del Monte Infornace.

Mauro, Francesco e Roberto in cima all'Infornace

Io, Francesco e Roberto in cima all'Infornace

Intanto il sole ha deciso di prendersi una pausa. In cima c’è un leggero venticello che ci infreddolisce il pranzo. Ci mettiamo al riparo di una sporgenza e riusciamo a riposarci un po’ e a mangiare qualcosa.

Prima di ripartire un bel brindisi a base di Nocino ci riscalda un po’.

Si riparte. Per scendere imbocchiamo la bellissima via Cieri, un percorso tecnico ma non particolarmente difficile che consente di divertirsi sia in discesa che in salita.

Una volta iniziata la discesa, su un tratto ripido troviamo un altro nevaio ma anche qui, la consistenza nevosa è tale da consentire un’agevole progressione avendo solo la piccozza pronta in caso di scivolata.

Superato il nevaio, il resto della discesa procede tranquillo e senza particolari problemi e alla fine, poco dopo le due e mezzo arriviamo alla fine della discesa, dove inizia l’enorme distesa di ghiaia della Canala.

Pochi minuti di sosta prima di affrontare il lungo attraversamento della piana seguendo il percorso della Canala che ci porterà fino al parcheggio vicino al Rifugio Racollo, dove termina la nostra bella giornata.

Grazie, Roberto, Francesco e Mauro, per la bella giornata di montagna.

Ed ora le foto di questa bella giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2021-06-03 Dal vado di Piaverano al M. Infornace