2019-07-06 Argentella, Palazzo Borghese e M. Le Porche

2019-07-06 Argentella, Palazzo Borghese e M. Le Porche

Localita' di partenza – Castelluccio di Norcia (PG)

Distanza percorsa – 18 Km

Salita accumulata – 1200 metri

Durata dell’escursione – 6 ore 10 minuti

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Si torna sui Sibillini, con l’intenzione di incrementare il bottino di vette a Massimo e in particolare a Daniele ma soprattutto per fargli visitare alcuni dei luoghi più belli del nostro Appennino, spesso trascurati a causa della grossa distanza che ci separa da Roma per raggiungerli.

Siamo partiti da Roma alle cinque e mezzo, col sole che si era appena levato sull’orizzonte, con destinazione Castelluccio di Norcia e la sua bellissima piana famosa per le coltivazioni di lenticchie.

Dopo un lungo viaggio finalmente arriviamo a destinazione, accolti dal bosco che riproduce la nostra nazione, visibile appena si scollina dal vado di Forca di Presta.

Parcheggiamo all’inizio del sentiero indicato come E17 per Palazzo Borghese, all’ingresso dell’abitato di Castelluccio e dopo esserci preparati, ci mettiamo in cammino.

Seguendo la via sterrata in direzione Nord, dopo circa tre chilometri di facile cammino in leggera salita arriviamo alla Capanna Ghezzi, rifugio del CAI di Perugia, danneggiata durante il terremoto del 2016.

Lasciato il rifugio alle nostre spalle la pendenza aumenta leggermente ma senza diventare faticosa. Il sentiero percorre un ampio arco puntando prima a Sud e poi di nuovo a Nord fino ad arrivare, a circa 1800 metri di quota, a Colle Abieri.

Qui troviamo un bivio che a sinistra conduce a Palazzo Borghese e a destra invece, a Forca Viola. Noi seguiamo a destra lungo un facile e poco pendente sentiero che in breve ci porta a Forca Viola, il passo che separa la cresta del Redentore dalla cresta dell’Argentella.

A pochi minuti di cammino, davanti a noi, una numerosa comitiva di escursionisti diretti verso la sella. Segno positivo del ripopolamento turistico di queste zone dopo il disastroso sisma del 2016 che purtroppo ancora fa sentire i suoi effetti con numerose strade ancora impercorribili e tante frazioni distrutte e non ricostruite.

Alle dieci circa raggiungiamo Forca Viola, quota 1936 metri, dove ci concediamo una breve sosta prima di proseguire.

Ripartiamo dopo pochi minuti in direzione Nord, lungo la ripida ma facile salita per il Monte Argentella, accompagnati dal massiccio Monte Vettore, e dalla bella cresta del Redentore, dietro di noi.

Una quarantina di minuti e siamo sulla prima vetta della giornata, il Monte Argentella a 2200 metri di quota. Immancabili e meritate le foto di cima, vicino alla modesta croce di legno della vetta prima di ripartire.

Sempre verso Nord, e seguendo la cresta scendiamo dall’Argentella per poi risalire verso il Passo di Sasso Borghese. Una chiazza di neve residua è occasione per una foto a testimoniare il “carattere invernale” di questa escursione.

Lungo il sentiero incontriamo una delle tante crepe testimoni del forte terremoto che ha scosso anche questi monti a ricordarci, casomai ce ne fosse bisogno, la potenza dei fenomeni naturali contro i quali nulla possiamo se non essere preparati adeguatamente ad affrontarli.

Siamo al passo e, davanti a noi, l’imponente e roccioso Sasso di Palazzo Borghese che ci accoglie e ci invita a salire e noi, non ci facciamo pregare. A dispetto del suo aspetto minaccioso e inaccessibile, un comodo sentierino ci porta fino alla sua cima velocemente e senza problemi

Anche qui le doverose foto di cima prima di scendere e affrontare il vicino Palazzo Borghese, raggiunto dopo pochi metri di facile salita su roccette e anche qui foto a iosa per testimoniare il raggiungimento della nostra meta.

Piccola sosta rinfrancante prima dell’ultima fatica e poi di nuovo in marcia. Scendiamo lungo la facile cresta fino ai 2090 metri della sella che ci separa dal Monte le Porche. Affrontiamo e superiamo velocemente i quasi 150 metri di salita che ci separano dal Porche, vetta più alta della giornata, che raggiungiamo poco dopo mezzogiorno.

Io, Daniele e Massimo sul Monte le Porche

Arrivati in vetta ci possiamo fermare per la pausa pranzo che viene consumata velocemente e, soprattutto, completata dall’immancabile brindisi alla nostra bella escursione e a queste splendide montagne.

Ci tratteniamo una mezz’ora prima di rimetterci in cammino. Veloce discesa dal Monte le Porche fino ad arrivare al Passo di Sasso borghese. Lasciamo alla nostra sinistra in sentiero dell’andata e prendiamo invece il sentiero a destra che indica Castelluccio e la Capanna Ghezzi.

Il sentiero è ottimo e la pendenza non esagerata consente un’andatura veloce e riposante e, in pochi minuti raggiungiamo Colle Abieri, dove incrociamo la via dell’andata, la Capanna Ghezzi e infine Castelluccio, ormai invasa da centinaia di persone sparse nella pana a vedere gli ultimi sprazzi dello spettacolo della fioritura.

Ci cambiamo velocemente e ci muoviamo con un po’ di difficoltà per superare le tante, troppe auto parcheggiate più o meno bene lungo la stretta strada che porta a Forca Viola.

Superato l’ultimo ostacolo ci avviamo verso casa ma non prima di una doverosa sosta all’Antico Ristoro, a Piedilama, frazione di Arquata del Tronto, dove una fresca birra e un ottimo tagliere di salumi locali ci ristorano dalle fatiche della giornata.

Grazie a Daniele e Massimo per la bella escursione di oggi.

Ed ora le foto di questa intensa giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

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