2017-07-06 In Direttissima al Corno Grande

2017-07-06 In Direttissima al Corno Grande

Localita' di partenza – Albergo di Campo Imperatore (AQ) quota 2140 metri

Distanza percorsa – 9,50 Km

Salita accumulata – 840 metri

Durata dell’escursione – 6 ore

Mappa dell'escursione

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista 3D dell'escursione

Foto e descrizione dell’escursione

Dopo meno di due anni dalla sua prima escursione, sul monte Costone, era il momento per Massimo di raggiungere la vetta principale dell'Appennino e così è stato. Anche se dal punto di vista puramente "fisico" la vetta Occidentale del Corno Grande non è assolutamente faticosa, dal punto di vista tecnico invece è tutta un'altra storia.

Infatti per il primo Gran Sasso di Massimo siamo saliti per la Direttissima per poi scendere dalla Via delle Creste: due itinerari che seppure non difficilissimi non sono proprio alla portata di tutti.

Ma veniamo ora al racconto della giornata.

Dopo la mia precedente escursione, con pernottamento al Bafile, l'intenzione era di scendere dal rifugio fino al Sassone e da quì Direttissima fino in cima e poi discesa. Prima di partire, vengo contattato da Massimo per organizzare qualcosa Giovedì e allora, cogliendo l'occasione, decido di scendere a Campo Imperatore, aspettarlo e insieme salire in vetta. E' così è stato.

Sono circa le sette e trenta quando arrivo alla macchina e, mentre lascio il materiale usato al rifugio arriva anche Massimo e, insieme, ci prepariamo a partire. Mentre iniziamo a muoverci, una piacevole sorpresa: vediamo arrivare Francesco e sua figlia Danila. Li aspettiamo per fare insieme un pezzo della strada.

E così partiamo e, fra una chiacchiera e l'altra arriviamo tutti insieme alla base della salita del Sassone. Salutati Francesco e Danila, diretti al Monte Aquila, affrontiamo, aiutati da ampi tornanti, la pietraia che ci porterà ai 2600 metri circa dove inizia la via.

La salita procede tranquilla. Immancabile la foto sul Sassone prima di arrivare al cartello che indica il Bivacco Bafile, a destra, e la Direttissima dritti.

Piccola sosta per bere qualcosa e per indossare i caschi protettivi, visto che di sassi mobili ce ne sono pure troppi.

Si inizia a salire nel canale della Direttissima. La via è in ombra e le rocce sono decisamente fredde.

La salita non è particolarmente difficile se si osservano le dovute precauzioni eccetto per tre passaggi chiave.

Il primo, a quota 2700 è una placchetta liscia che va affrontata sul suo lato sinistro (dove sono i segni verdi) aiutandosi da una spaccatura, molto stretta e con pochi appigli all'inizio ma che poi si allarga diventando più facile. Questo passaggio può mettere in difficoltà qualcuno meno esperto (e, in passato a me è successo) ma volendo, più in alto c'è un chiodo fisso che consentirebbe di assicurare chi dovesse essere in difficoltà.

Il secondo lo troviamo ai 2745 metri ed è un passaggio molto stretto che, in caso di zaini ingombranti, può causare qualche problema. Al limite togliersi lo zaino e aiutarsi con il classico passamano facilita di molto le cose.

L'ultimo punto critico, a quota 2830 metri è uno spigolo che da qualcuno è chiamato "Schiena d'Asino" che anche se di facile percorribilità in quanto pieno di appigli solidi e affidabili, presenta un'esposizione notevole che a qualcuno potrebbe procurare qualche fastidio. Anche quì la presenza di un chiodo fisso permette di predisporre una sicura per chi si dovesse trovare in difficoltà.

Superato l'ultimo passaggio finisce il tratto alpinistico e ci troviamo ormai in vista della cima. Facendo attenzione ai numerosi sassi mobili si raggiunge rapidamente la croce di vetta.

Massimo è visibilmente felice dell'impresa affrontata. Dopo la foto di fianco alla croce ci sediamo per mangiare qualcosa e per godere del panorama dal tetto dell'Appennino.

Intanto la vetta comincia ad affollarsi e, nonostante siamo in un giorno feriale in pochi minuti ci troviamo circondati da numerosi escursionisti.

Alla fine ci prepariamo e iniziamo a scendere e tanto per non farci mancare nulla evitiamo la via Normale (dove una specie di processione sta salendo in cima) e prendiamo la bella via delle Creste.

Anche quì attenzione estrema in quanto ogni errore lo si pagherebbe caro ma, alla fine arriviamo, a quota 2600 metri, sulla via Normale.

Ancora qualche tratto pietroso fino a raggiungere il ghiaione di Campo Pericoli ed è fatta. Da quì un comodo e rilassante sentiero fino alla macchina.

Complimenti a Massimo per aver affrontato e vinto questa sfida.

Ed ora godiamoci qualche foto della giornata.

Guarda le foto in formato album

Autore: Marco DT

Qui trovi le tracce GPS in formato .plt e .gpx .

2017-07-06 In Direttissima al Corno Grande